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United Condom

United Condom

UNITED CONDOM (Ondanomala) I perugini Frost, innamorati del britpop e della scanzonata attitudine punk di band come i President of the U.S.A., si accorgono un giorno delle enormi potenzialità di scratch e sample per de-costruire un brano dalla melodia semplice ma accattivante. Dopo aver vinto il premio come miglior gruppo emergente nell’edizione 2003 di Arezzo Wave, danno alle stampe l’album di debutto assemblando sonorità differenti (si va dal ritmo in levare stile UB40 di Claustrophobic Boy all’irresistibile ritornello di marca Blur di Vicious Gap), ma senza perdere in coerenza. Mettono così l’elettronica a servizio del pop dopo aver imparato bene la lezione di gente come Beck (Look After Pigs è un apripista da dancefloor tipo Sexxlaws), anche quando le atmosfere si fanno pigramente psichedeliche (Lazy). Rumore (Barbara Tomasino) ****************** Frost - United Condom Già segnalati come migliori emergenti di Arezzo Wave 2003, I Frost si fanno apprezzare anche sull’album d’esordio. Si tratta di un sestetto perugino che tratta il pop come si deve, ovvero con humor, disincanto e totale assenza di steccati nella scelta di suoni e stili. Un po’ come Bugo, ricordato subito nell’apertura di Look After Pigs. Nel seguito emergono maggiormente i legami con l’elettronica pura e con un suono molto new wave, alla Devo (More, Lazy): in altre parole, esattamente il mix che va oggi per la maggiore! Anche se non incidono per la DFA, faranno strada. Blow Up (Bizzarre) ****************** “I Frost sono una via di mezzo tra I P.I.L. e I Prodigy, con voci e chitarre che gridano anarchia e samplers e synth che ristabiliscono l’ordine”. (Manuel Agnelli) ****************** UNITED CONDOM (Ondanomala Records) Con le macchine elettroniche, i Frost, ci sanno fare. Per carità, pagano il giusto dazio a gente come Beck, Nu e Garbage, ma il loro suono digitale ha personalità, e per giunta una buona fruibilità pop. United Condom Ë il primo disco sulla lunga distanza dei Frost, giovani perugini cresciuti a pane ed elettronica; istrionici e coinvolgenti sul palco, un po' più compassati fra le strette mura di uno studio di registrazione. L'album ci mette un po' a carburare ma piano piano cresce: ci vogliono un paio di ascolti per inquadrarlo con la lente giusta. Tre le canzoni meritevoli di nota: Vicious Gap, 35 Beat e soprattutto More. In conclusione: un buon esordio, privo di grosse pecche, ricco di ritornelli accattivanti. ALIAS suppl. de Il Manifesto (Francesco Casuscelli) ****************** Look after pigs è elettronica minimale e contagiosa. 35 beat sintetizza computer e chitarre alla Aphex Twin. Da Perugia con furore. Al loro debutto i cinque Frost sfoderano un album schizofrenico nei suoni, ma deciso nell’obiettivo: fregarsene delle categorie per dimostrare che in Italia c’è chi non si sente secondo a nessuno. Neanche a Beck e Prodigy. MUSICA suppl. de La Repubblica (Emiliano Coraretti) ****************** Basta leggere il titolo del cd (un ammiccante “United Condom”) e sbirciare la copertina e le foto interne per capire che si tratta di un progetto che si muove sul filo dell’ironia, mettendo in primo piano brio e divertimento, componenti essenziali del pop. Da un punto di vista musicale, le canzoni si muovono agilmente tra melodie beatlesiane e ritmi elettronici rubati a certo pop degli anni ottanta, senza tuttavia perdere di vista band più recenti come Blur e i nostrani Yuppie Flu. E non manca neppure qualche sorpresa qua e là, come il contagioso motivetto che in “Claustrofobic Boy” si muove su una base di chiara estrazione giamaicana. La sensazione finale è quella di un appetitoso dolcetto confezionato con gusto. E non possiamo che dire: bravi. Il Tirreno (Guido Siliotto) ****************** FROST, CICLONE POP DALL’ITALIA - Si chiama Frost la sorpresa più interessante della quarta serata del festival; un gruppo italiano giovanissimo che ha appena sfornato il suo disco d’esordio e che venerdì sul Main stage ha preceduto con grande energia i set di Louie Vega e della Groove Armada. (…) I Frost sono capaci di lavorare con tutti gli ingredienti; l’attitudine è punk, ma negli innumerevoli strati della loro musica si trova anche un’insospettabile e graditissima percussione di stile latino. Corriere dell’Umbria (Andrea Niccolini) ****************** Arezzo Wave Love Festival 2004 - Main_Stage 09.07.04 - 04 I perugini Frost sono la nuova scommessa del festival. Apprezzati lo scorso anno come uno dei migliori gruppi usciti dalle selezioni regionali, il sestetto ha presto vinto il premio della fondazione Arezzo Wave che significa la realizzazione di un album prodotto dall’etichetta Onda Anomala e successivo lancio promozionale sui media e attraverso i live. Da non sottovalutare poi anche l’aver avuto la possibilità di frequentare i corsi di Aria, lezioni che hanno favorito la maturazione dell’istrionico approccio alla musica, una gioiosa follia che ama il frenetico movimento sul palco (salti, capriole ecc.), ed una sperimentazione sulla materia pop rock che li fa brillare per originalità. Per nulla scontate, le loro canzoni hanno come “cattivi” maestri Pavement e Beck ma non mancano digressioni verso insofferenze distorte di matrice post punk e slanci psichedelici in cui ricopre un ruolo importante l’utilizzo di synth, campionatori e samplers. Saper scrivere belle melodie e poi stropicciarle tutte è il loro marchio di fabbrica. (www.arezzowave.com) ****************** United Condom Il nuovo e primo disco dei Frost racchiude lavori scelti tra le tante ore di sperimentazione che la band ha elaborato dall’estate del 2000 fino ad oggi. Anche senza andare a vedere quali dischi si nascondono in soffitta si intuiscono le affinità della band perugina con tanti artisti e gruppi che hanno solcato la scena underground, dalla beat generation fino ad oggi. Infatti l’ascolto del disco rimanda all’immaginario evocato dal punk anni 80, quello delle drum machine e dei synthetizzatori che, mischiato con loop casalinghi lo-fi e testi sottoforma di slogan in inglese “maccheronico”, rispecchiano l’atteggiamento “scazzato”, tardo-adolescenziale e no-logo della band italiana. Dallo Studio Sound Service di Città di Castello Ë uscito dunque un disco poliedrico col dono della sintesi; una festa nella quale vengono rievocati gruppi come Pavement, Wire, Devo, Talking Heads, P.I.L, UB-40,Can, Faust, Mutantes, Prodigy, Air, Blur o artisti come Beck, Bowie ecc.. ****************** Gli umbri frost ci aggrediscono allo Psycho Stage con la loro musica brit-pop stravagante, ma soprattutto con la loro carica live; spiritosi e geniali tengono il palco alla grande e divertono con il loro modo di suonare brani di per sé già accattivanti. Una bella sorpresa. Chitarre (Simone Gianlorenzi) ****************** Gli innovativi frost, eredi morali dei Militia… Il Messaggero (Emanuele - Giusto)

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